lunedì 11 agosto 2014

Premesso che andrebbe fatto, a bombardare l’esercito dell’ISIS ci vada chi vuole che ci sia rigore nei conti pubblici in Italia

Premesso che andrebbe fatto, a bombardare l’esercito dell’ISIS ci vada chi vuole che ci sia rigore nei conti pubblici in Italia.
Una bomba costa tanto oro quanto pesa e non ci vengano a raccontare la panzana che dopo non riforniranno le scorte della difesa perché un’altra crisi alle porte di casa non si farà attendere e quindi ci saranno altre spese.
Meglio sarebbe se quei soldi, come altri denari spesi per mega inutili opere che arricchiscono pochi,  vengano spesi per lo sviluppo dell’economia e risolvere la disoccupazione.
La prova che le bombe lanciate pesano molto sui conti pubblici la dato lo spread in crescita e la borsa in caduta di questi giorni.
Adesso escono le colombe di Bruxelles che dicono che i le nostre riforme vanno bene mentre i falchi (Jyrki Katainen) che solitamente ci fustigano sui conti pubblici che andrebbero tagliati tacciono il ché dimostra che spesso e la convenienza del momento, la convenienza del barbone che vive alla giornata che muove personaggi come un certo falco finlandese che di falco ha tutto tranne la vista lunga

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