venerdì 2 febbraio 2018

Antisemitismo a Sansepolcro attraverso alcune opere d'arte

Ho scritto questo libro (si è un libro anche uno scritto su un blog)  perché sono rimasto colpito da come Piero Della Francesca sia stato trattato in maniera   metafisica quasi a far di lui un vettore di spiritualità cattolica o religiosa in genere che per forza dovesse come un garzone trasportare una presunta prova scientifica della religione.
Nota personale ovvero parallelo tra Kafka e Piero della Francesca
Forse se non fosse per i coreani e il supporto mediatico alla paura che essi fanno , con la minaccia di una guerra nucleare non avrei fatto  un parallelo tra la “Resurrezione” di Piero della Francesca e la “ Metamorfosi” di Kafka non ci avevo pensato neanche dopo l'affondamento del Kursk nel Baltico, e forse perché un sottomarino che affonda non si eleva di certo.
La Metamorfosi Kafkiana è incredibilmente moderna rispetto alle Metamorfosi di Ovidio, infatti Gregor Salsa si trasforma in un scarafaggio, un animale resistente alle radiazioni, in Kafka una denuncia dell’uomo creato dal sistema una speranza col rivestimento di carapace è una debole voce di coscienza molto interiore. Nella “Resurrezione”  di Piero della Francesca il Cristo che sorge non è svolazzante come tanti cristi ma un Cristo che tra i soldati stessi e con vicino nell'angolo destra dell’affresco  sembra sognino questo momento il momento cioè che l'uomo non abbia più bisogno di essere soldato e si trasformi in quell’uomo che ipotizzato più tardi da Nice sia potente con una forte volontà nata da avere risolto tutti i problemi della  pochezza e meschinità della religione e della convenienza della pigrizia dei politici a far sì che il conformismo fin qui creato continui a servire la loro causa .
Che un Cristo di bella presenza posa richiamare alla mente Narciso Delle “Metamorfosi” di Ovidio non sarà mai possibile nelle masse così conformate certo anche per il diletto dei pochi illuminati che scade! Per carità è meglio non svegliare le coscienze e continuare a girarci fra di noi .
Tornando alla pietra a destra dell’affresco di Piero (la troviamo anche sotto forma di uovo nella pala di Berra, segno che aveva letto Bacone e S. Tommaso D'Aquino) essa è la pietra degli scolastici i filosofi del tempo di Piero che si ispirano alla filosofia greca , per gli scolastici quella pietra è la pietra della trasformazione la trasformazione dell’ Uomo che non debba cercare vie per sopravvivere dando per scontato una guerra nucleare ma bensì un uomo dell’ordine costituito che trova un suo perché solo nello scontro contro se stesso e in un crescendo di idiozia
Solo buttando le convenzioni che ci hanno regalato il buco nell’ozono e guerre  si può ricominciare.
Quindi la composizione non va letta attraverso lo "hitbodedu't della tradizione esoterica cabalistica "Così quando volgerà il volto verso Dio, lui benedetto volgerà il suo volto verso quello di lui e ambedue si attaccheranno
Grazie della lezione magistrale dottor Piero della Francesca.
Il perno della composizione è costituito dalla figura del Cristo che divide in due parti il paesaggio, quello a destra rigoglioso  quello a sinistra morente, questi simboli richiamano ''il buono e cattivo governo” affreschi del Lorenzetti a Siena che tanto influì sulla pittura Toscana. Piero siede assopito  ai piedi del sarcofago e l'asta del vessillo con la croce di parte Guelfa lo tiene in diretto contatto con la divinità, come se essa ispirasse il Piero politico che era stato eletto nel 1442 consigliere del popolo (''Ercole Agnoletti ''personaggi di Sansepolcro''BVE0116112) e sedeva nella stanza attigua all'affresco. Normale che egli si prendesse dei vantaggi di immagine, forse meditava in quegli anni ad una carriera politica. Come maggiorente della comunità e con il padre che sedeva nel consiglio cittadino egli aveva tutti i diritti di un seggio. IL consiglio che nel breve passaggio di Sansepolcro nel territorio della chiesa fu abolito, fu concesso da Firenze quando Sansepolcro entrò definitivamente nel suo territorio si riuniva nella sala dietro l'affresco della resurrezione .
Mentre la lancia del soldato  indica con la punta la direzione del ''Monte Fumaiolo''  la montagna dove nasce il fiume Tevere (ho controllato con una bussola),  il soldato appoggiato con il gomito vicino alla pietra nell'angolo destro da chi guarda il dipinto sembra indicare la pietra, espressione della filosofia degli scolastici medioevali che parlavano della inesistenza intenzionale quindi mentale dell’oggetto e nel contenuto della direzione verso questo.
Oggi dopo Bertrand Russell non si può non prescindere dai suoi insegnamenti ai quali non sfugge un personaggio della transizione dal medioevo al rinascimento che era Piero della Francesca. La figura del Cristo sembra riflettere tutta la forza della ragione nel possesso della materia da parte di Piero nell'esaltazione dell’ascesa del Cristo, Piero lo fa diventare un personaggio di secondo piano rispetto alla sua scienza, si può credere o non credere alla vicende ispiratrice ma la realtà è che la materia è che per dirla con parole di Russell riguardo al rapporto tra mente e materia : “ Sia la mente , sia la materia sembrano essere composite” ed è così che è composto il mondo.
Poco si sa di uno spostamento dell'affresco nel 1479, forse si trattava di restauri e nuove opere murarie che hanno coinvolto la Resurrezione in maniera marginale.
Il palazzo dove si trova “La Resurrezione” attualmente è sede del Museo Civico Comunale e prima come si è detto sede del consiglio cittadino al tempo di Piero nel passaggio tra il 1400 è il 1600 divenne un monte di pietà nato dalla esigenza di una banca dopo che fu negato il permesso ad aprire al Banco Della Vacca  banca di ebrei che aveva aperto una filiale ad Anghiari. Un esempio di antisemitismo è   "il (falso) pellegrinaggio a Loreto" Giovanni del Leone , pittore 1523 ex voto dipinto per la compagnia del crucifisso (nel museo pinacoteca comunale, Sansepolcro


 Questo dipinto su tavola e'  un ex voto della " compagnia della croce " per chiedere grazia del peccato di falso rappresentando il falso nel "cerusico" (il medico) vestito all' orientale con copricapo rosso obbligatorio nella zona per gli ebrei (variava ad esempio a Roma era giallo e ad Urbino rosso) e strana la somiglianza col disegno fatto da Leonardo nella occasione dell' impiccagione di Bernardo Bandini congiurato della congiura dei Pazzi scappato da Firenze e catturato a Costantinopoli, riportato a Firenze fu subito impiccato con ancora i vestiti orientali nel 1497
La compagnia della croce s i adoperava per assistere i malati e nelle occasioni di epidemie, e in tal caso il gran morbo è riferito ad una pestilenza del XVI secolo  e mentre li trasportava al lazzareto situato a porta Romana, luogo i.nfausto che evocava paura e sconforto nel malato che trasportava si che nel mentre gli raccontano la pietosa bugia che lo avrebbero condotto a Loreto nota località famosa per una Madonna che faceva miracoli.
e fu così che la “Resurrezione” si ritrovò a far da ponte e da continuo (dopo aver fatto da rottura col  medioevo) col Manierismo dove si situa “La Deposizione” del Rosso Fiorentino  alias di Giovanbattista di Jacopo pittore fiorentino.
Il termine maniera è onnipresente e con molti significati nel '500, a partire proprio da Giorgio Vasari che lo utilizzò estesamente per indicare lo stile, la prassi, l'abilità artistica di un autore: e di fatto il Vasari stesso è uno dei primi commentatori della opere sue contemporanee, e ne analizza il motivo stilistico, la struttura, la composizione e la tecnica. La preparazione richiesta ad un pittore nel '500 non si fermava all'abilità artistica, ma comprendeva anche la cultura, una formazione universale, anche religiosa, nonché le norme di comportamento etico e sociale che gli consentissero di rapportarsi alle istituzioni e ai committenti. Anche questo si traduceva nella "maniera" di dipingere; e per il Vasari, l'espressione più alta della "buona maniera" di dipingere era in Raffaello e Michelangelo .Se non si fosse trattato di uno dei più grandi genocidi della storia non si sarebbe tergiversato e ne avrebbero parlato altri storici prima di me, ma purtroppo la chiesa ha il suo bel da fare per non parlare di utilizzo della sua inseminazione per fini di politici aiutando di fatto le dittature, poche immagini ci giungono delle messe da campo fatte dai preti tedeschi prima che i solerti carnefici si mettessero al lavoro, supportati dalla loro bandiera che frutto del manierismo e non di una grafica orientaleggiante come si affannano a spiegare solerti storici asserviti alla chiesa per ragioni di pace sociale ( ? ) , come dei solerti missionari si affrettano ad appiccicare la croce sui buddisti. La svastica ha origini nel manierismo e per essere precisi nella deposizione del Rosso Fiorentino. l’utilizzo del manierismo da parte della politica si raffigura nell'utilizzo di un terreno già lavorato dalla chiesa e quindi nel continuo con essa, la comunicazione si risulta così semplificata e la risposta del popolo è quindi immediata a determinare quel consenso popolare senza il quale nessuna dittatura regge molto , quindi di comodo con una simbiosi tra politica e chiese avvolte nella medesima mistica dettata da quel romanticismo che lega lo stato alle celebrazioni della chiesa dentro la quale lo stato trovava la sua completezza nella tradizione. E proposito di chiesa, torniamo nella chiesa di s. Lorenzo a Sansepolcro, la prima cosa che stupisce è l’a ricchezza dei panneggi che non dovrebbero essere li ma lasciano intendere la volontà o meglio la voglia del Rosso di raffigurarle nude cercando in questo la plasticità dei greci antichi della scultura o della pittura vascolare, in questo il Rosso sicuramente si sarà chiesto perché la chiesa si vergognava delle forme umane e non si vergognava affatto di benedire armi e armature e chiedendosi questo ritornava a quando a Roma alla corte dei papi e dopo l’assedio i lanzichenecchi entrarono in città per quel famoso sacco di Roma (1527), che riempi gli occhi del Rosso e il suo animo, immaginiamo cosa sia un saccheggio dei lanzi tra l’altro anti papisti, e via da Roma, via dall'intellighenzia di della città eterna in fuga a Perugia e poi a Arezzo. Li fu contattato da Raffaelino del colle che volle un opera dal grande maestro il Rosso accettò e fu subito il sub-appalto della deposizione di Sansepolcro(1528). Il Rosso si e raffigurato nei panni di san Giovannino con la veste gialla colore della rotella giudaica il famigerato cappello che i papi obbligavano gli ebrei ad indossare in modo che doveva sempre identificare l’ebreo che identificazione di diversità ,

anche le Maddalene ai piedi del Cristo sono autoritratti del Rosso in abiti femminili ambigua specularità che si ripete tre volte in altrettanti autoritratti del rosso i particolari fanno capire cosa intendevano per diversità una Maddalena quella ai piedi si s Giovannino ha una spilla dietro le spalle espediente usato dalle prostitute del tempo poiché le leggi gli impedivano di portare gioielli , mentre la Maddalena in basso a destra ha dei lacci colorati sulle maniche che denotavano al tempo del Rosso la diversità e la professione più antica del mondo quella della prostituta. In alto i due personaggi con la barba che , uno dei due è il D’Arimatea, specula come termine filosofico verrà pubblicato circa cinque anni dopo , il Rosso vuole far speculare la gente sul d’Arimatea notoriamente personaggio di pace che ''ai me!'' cambia il Rosso, non potendo far muovere i personaggi fa muovere il significato delle persone, e il volto è quello di von Frundsberg  capo spirituale e creatore dei lanzichenecchi ma anche lui è avvolto dalla luce che disegnata dalle gambe di Cristo che come un compasso nelle mani di Dio da qui è stato usato per dare la pace e la luce a tutta l’umanità anche ai cattivi, questo rientra nelle analisi del Rosso che quasi a precorrere quella che sarà la psicanalisi sociale si chiede il perché dei cambiamenti degli uomini da creativi a esseri assetati di sangue, ben raffigurato in alto a sinistra è un guerriero tumefatto è la proiezione del cavaliere col manto rosso i due sono il Longino che inferse la ferita con la lancia , nel quadro la punta della lancia è nascosta dietro il turbante del d’Arimatea forse per ricordare attraverso la punta della lancia come false sono certe reliquie, simili a convinzioni che accompagnano la chiesa e che impediscono la libertà di pensiero, quindi quasi una denuncia da parte del rosso sulla condizione degli intellettuali soggetti ai capricci teologici e filosofici della chiesa che usava le sue paranoie per confermare il proprio potere. Lo scudo in mano al guerriero tumefatto non è uno scudo della cavalleria romana , ricorda lo scudo tondo e dorato costruito da Marte e usato da Achille nella guerra di Troia quasi un continuo della stupidità a traverso i secoli e un chiedersi il perché la chiesa non abbia condannato la guerra come altre pratiche considerate pagane ma che non mortifichino la carne.



figura del Savonarola , ma egli fu fedele soprattutto agli insegnamenti dell’arte derivate dalle indicazioni del Savonarola come parte dell’arte stessa ma mutevole allo stesso tempo sostituendo alla morale rivoluzionaria l’innovazione e il rigore pittorico che ben si adattava ad una razionalità rappresentativa e quindi la figura in alto a destra appena dietro il guerriero tumefatto e la scala sia un confondere il Savonarola con l’amico Pontormo forse un confondere come a rappresentare i pensieri e i ricordi del bel discorrere luogo della mente dove cercare la fuga dalle brutture umane, la Toscana , ideale rifugio della indipendenza artistica e quindi anche il pensare se non è meglio per uno stato la libertà della chiesa nazionale da Roma  depositaria di un potere anche temporale , quindi anche nel’ arte si proponeva il manierismo come barriera del plateresco l’ arte che arrivava dalla Spagna regno degli Asburgo , cercando un filo di continuità con gli olandesi che ben conoscevano il giogo spagnolo , In essi ci vedevano  la differenza tra appartenenza e identità esse sono concettualmente differenti è il manierismo era un aspetto della identità, quindi lontano dall'impegno verso l’istituzione e i suoi riti. Salvo poi farsi assorbire da quella forma di globalizzazione nota come barocco, quasi a confermare l’universalità dell’arte impossibile a non contaminarsi e per sua natura universale. La forza delle idee continuerà comunque anche nella mentalità cosmopolita del rosso in francia è sarà poi tra i più amati degli artisti , solo però non in Italia dove al quale si preferiranno i pittori del rinascimento il Rosso resterà semisconosciuto alla massa di qua dalle Alpi sino alla meta del xx secolo questo del rosso è un piccolo esempi dell’ estetica della politica che tende a far viaggiare le masse su un tappeto volante , già preconfezionato e che semplifica il lavoro del politico e gratifica il popolo convinto di vivere in un rito perenne destinato alla sua grandezza, senza rendersi conto che la crescita in esso è subordinata e secondaria rispetto a interessi delle gerarchie , la chiesa stessa si mimetizza nella politica facendo in questo la apoteosi della estetica femminea negandosi ma facendo sentire quando occorre la sua presenza, vedi le proteste dei vescovi cattolici per l’uccisione dei malati di mente nella Germania nazista , ma non nell'intervento in favore degli ebrei , che avrebbe messo in crisi l’ideologia dell’interesse e quindi creato discredito cosa che poi è accaduta anche con Calvi tramite l’opus dei, la chiesa è lenta e dal rinascimento che cercava una giustificazione delle transizioni bancarie in questo molto simile anche se con metodologie applicative diverse , agli integralismi mussulmani degli ultimi decenni , la ricerca di una purezza compatibile con il nazionalismo si allontana dall'ideale imperiale, quindi dall'espansionismo germanico che non si è comportato come un sanguinario con tutti i popoli anzi come gli ustascia di Ante Pavlich anno aderito entusiasticamente pur essendo slavi e ricordiamo anche i mussulmani di Bosnia nelle ss, ma questi erano esotici , quindi la realtà pragmatica era ben presente nella pratica del raich, la questione ebraica era proprio una questione di lotta religiosa un contributo dato ai cristiani per il loro spazio vitale, quello delle anime l’odio religioso era presente da sempre e non fare nulla per bloccare rende il papa colpevole come i nazisti . Il culto della Madonna è da sempre la forma esoterica molto forte e radicata nelle masse che trova la sua fonte di appagamento estetico nelle immagini di culto e nella visione romantico-magica che aveva trovato in Goethe uno dei massimi ispirati amplificatori. La chiesa ordina e coordina ma la fede à anche bisogno dell’innamoramento e a volte è l’amore non corrisposto porta al sacrificio di chi si nega al discorso esemplificativo che spiega le pulsioni che anno portato alla schoa. L’amore della Madonna per Cristo si riflette sui credenti e tutti si identificano in cristo essere amati dalla madonna quale maggiore soddisfazione , appagamento che raggiunge il suo apice nell'olocausto non potendo penetrare la vagina della madonna chiaramente il popolo si deve curare dalle frustrazioni con metodi che ricordano quelli del Card. Ruffo nel napoletano il quale sicuramente ha potuto agire grazie ai risultati  di quelle che furono tanti secoli prima le guerre iconoclaste l’immagine come forza catalizzatrice, la forza semplificata dai pesci nei rilievi delle antiche catacombe, il distacco , la trazione la nascita di Eva dalla costola di Adamo, se il ‘santo grall’ fosse questa rivelazione , la coppa sembra ricordare qualcosa che si assottiglia nel mezzo come una sostanza gommosa che si riduce a filamento se divisa e si allontanino le due parti, la luna è parte della terra forse era questa la rivelazione, giocare disorientando dividere imperando e infatti si divisero i soldi dei templari chiesa e corona , presto tanti altri roghi si alzeranno, unico modo per combattere l’intelletto l’orrore scende dalla croce e ti fa simile ad esso ti fa piegare, insultare la tua ragione , la potenza della chiesa cambia la fisica in senso virtuale , la forza di Galileo è nella frase “eppur si muove” il doppio senso e palese aveva capito la forza della propaganda ma nel contempo la chiesa non poteva negare la realtà per molto e di questo si resero conto subito, fecero di Galileo dio e non se ne resero conto , la realtà è che il processo a Galileo è tutto improntato all'impatto sul popolo della scoperta lasciando trasparire una ignoranza teologica o forse una negazione di dio e al suo posto il creato di Ghebels la massa che ha vita solo grazie all'identificazione nell'interesse magari anche virtuale basta che sia appagante ,un po come i cani di Pavlov il tutto supportato dalle piccole solidarietà e dove si trovano i più fulgenti esempi se non in montagna, nel disegno preparatorio del rosso il corpo del cristo ricorda vagamente un paesaggio di montagna , magari il Berengoffer “il nido d’aquila” tanto caro ad Hitler e Eva Braun.




Rosso, studio per la deposizione di Sansepolcro (Albertina ,Vienna)

Tra i manieristi c’era anche Leonardo, nell'ultima cena il Cristo ha sul tavolo le sue mani una col dorso sul tavolo e una col la palma in alto il tutto da un senso di equilibrio all'immagine.
Luigi Fatti nel 1937, difficilmente avrà pensato al possibilità di creare un certo equilibrio tra la possibilità che le grosse case di produzione cinematografiche in mano ad ebrei potessero creare proseliti probabilmente amava sinceramente il manierismo, e quando vide la vetrata nel cimitero di Los Angeles lo spinse la voglia che altri dividessero con lui la sensazione che provava vedendo il cenacolo di Leonardo su vetro che rispettava le misure originali il laboratorio Moretti aveva lavorato sui cartoni di Leonardo e quindi si erano comportati come se fossero degli assistenti del grande maestro, sicuramente le paure della possibilità di proselitismo o della crescita demografica degli ebrei in europa vivevano nella vecchia rabbia antisemita sempre coltivata dalla chiesa e soprattutto in Italia dove le comunità ebraica aveva appoggiato le lotte risorgimentali il risentimento era sempre stato forte da parte del vaticano che vedeva gli ebrei come dei nemici, e chi meglio di un austriaco cattolico poteva prendersi carico delle paure della chiesa e cercare di dargli sollievo, davvero il vaticano non si sentiva stretto, e non pensava sulla riga delle rivoluzioni del 1848 di unire vari territori dell' Europa nell'idea di Cattaneo, riesce difficile pensare che non ci abbiano pensato, e se anche fossero interessati ad un regno virtuale la prova che la chiesa era potente si ebbe quando i vescovi tedeschi bloccarono la eliminazione dei malati di mente, levò la voce imperiosa dei vescovi , e le eliminazioni finirono, ciò non fece con gli ebrei, con i massoni , e tutti gli altri, la salvezza e solo per quelli serviti per una prova di forza e di divisione del territorio e come sempre la chiesa si accontenta delle anime, gli interessava solo questo, lasciando un silenzio colpevole e complice un tacito consenso al proseguimento del carrozzone della morte nazista, ampi spazzi per l'evangelizzazione.
 Per capire la mentalità dei tedeschi nella seconda guerra mondiale si può guardare a quello che è successo in Toscana. Molto più tardi il 1528.
Nel 1796 l’esercito francese intraprese una campagna militare per la conquista dell’Italia,
Nel 1799 l’esercito francese aveva occupato tutti gli stati italiani, escluso il Granducato di Toscana che aveva dichiarato la sua neutralità e aveva anche cercato di comprarsi l’immunità pagando. 14 giugno 1800 dopo il pagamento del granducato i francesi invasero la Toscana.
In quegli anni pare ci fosse già un malcontento contro le riforme del Granduca che agli occhi della chiesa parevano troppo liberali e con l’avvento dei francesi che delle idee liberali si facevano campioni organizzazione messa in piedi si scateno contro di essi.
Cacciati i francesi una forza di franco-polacchi proveniente da Perugia comandata dal generale polacco Jan Henryk Dabrowski si apprestava a raggiungere Arezzo.
Il 14 maggio 1799 infuriò la battaglia di Riguttino (una frazione di Arezzo), che terminò con una clamorosa sconfitta dei francesi e dei polacchi che furono costretti a riparare verso i territori ancora occupati evitando Arezzo
La vittoria esaltò gli animi e continuarono sino Monte San Savino dove gli ebrei furono maltrattati ed esiliati, a Siena, nel corso dell’assalto condotto per scacciare i francesi, la folla senese e di Viva Maria aretini guidata da Giuseppe Romanelli un sacerdote di Quarrata saccheggiò il ghetto il primo a cadere fu Abramo Choen sui gradini della chiesa di San Martino cadde pugnalato Michele Valech e sua moglie anche se era in stato di gravidanza fu uccisa i cadaveri dei martiri furono gettati alle fiamme e non contenti furono gettati vivi tre ebrei nell rogo in Piazza del Campo, insieme ad un soldato francese ferito e al’ albero della libertà. Si contarono 13 morti, quando l'eccidio ebbe termine fu portata in processione nella Piazza del Campo l'immagine della Madonna del Conforto. Oltre le tredici vittime numerosi furono i feriti e le vittime di traumi psichici.
Il 4 luglio i Francesi lasciarono Firenze da qui sarebbero tornati dopo la battaglia di Marengo vinta da Napoleone Il 14 giugno 1800. Il 19 ottobre Arezzo subì una dura rappresaglia. Fu saccheggiata per 4 giorni; l’esercito francese si abbandonò ad ogni sorta di eccesso e circa 40 cittadini furono uccisi. Di conseguenza vi fu anche una gravissima crisi economica. (Roberto G. Salvadori " Gli ebrei italiani nella bufera giacobina" ed. Giuntina ISBN 88-8057-089-7)
E' chiaro a quanto queste esperienze storiche quella di Arezzo e quella del Reich abbia contribuito il culto mariano e della madonna nera (è interessante riportare questo video dei "Resident" che se si guarda sino alla fine e non e' spiacevole si trova del simbolismo

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